26/10/2016

All’alba le autorità israeliane hanno demolito un palazzo a Silwan lasciando 30 palestinesi senza un tetto sulla testa. Per la comunità araba ottenere un permesso nella città santa resta una chimera

demolizioni

Le forze militari hanno circondato l’area di al-Jisr e mandato i bulldozer a distruggere la casa della famiglia Jaafreeh, dopo aver cacciato i proprietari. A comunicare la demolizione erano stati funzionari del comune che ieri avevano compiuto una prima perquisizione nell’edificio. Costruito 17 anni fa, aveva ricevuto il primo ordine di demolizione nove anni fa. Da allora la famiglia Jaafreh ha inultilmente chiesto il permesso di costruzione, il via libera necessario a salvarla. Ma i quattro appartamenti dell’edificio a due piani non lo ha mai ricevuto.

20/2/2017

Le forze armate hanno fatto irruzione ieri presso la comunità beduina vicino a Gerusalemme. Rischia di essere rasa al suolo anche la Scuola di Gomme costruita nel 2009 dalla ong Vento di Terra e dal gruppo Arcò

Scuola di Gomme

Scuola di Gomme

Roma, 20 febbraio 2017, Nena News – Le forze armate israeliane hanno fatto ieri irruzione presso la comunità beduina di Khan al-Ahmar nel nord est di Gerusalemme per consegnare ordini di demolizione per 40 case. Rischia di essere demolita anche la Scuola di Gomme costruita nel 2009 dalla ong Vento di Terra e dal gruppo Arcò (Architettura e cooperazione). La notizia è stata confermata anche dal Cogat (il Coordinamento delle attività governative nei Territori) che è responsabile delle implementazione delle politiche israeliane nella Cisgiordania occupata palestinese. Un suo portavoce, infatti, ha detto che “ordini di fine costruzione” sono stati rilasciati per un numero (non specificato) di edifici a Khan al-Ahmar e saranno eseguiti “secondo le direttive dello stato [israeliano] e le richieste certificazioni legali”. La risposta delle autorità palestinesi non si è fatta attendere: il ministro dell’istruzione Sabri Saydam ha denunciato il blitz alla “Scuola di Gomme” descrivendolo come una “procedura sistematica e violenta”.

Haaretz, Apr. 12, 2016

 

political activist Uri Agnon, who also works in the village [...] says the worst example of their problematic relationship is the sewage system. “In the winter, when rains fall, municipal sewers carry the shit to Isawiyah. I don’t think it’s intentional, but this university is a very big body that acts apathetically,” says Agnon. “When they says neighborly relations, they hint at symmetry – but there is no symmetry between a contract worker and his employer. We are next to each other, but not neighbors.”

Zeitun

 – 3 marzo 2017 Haaretz

Un’ordinanza d’emergenza impedisce ai palestinesi sposati con cittadini israeliani o residenti permanenti di ottenere permessi per entrare in Israele, benché persino i dati ufficiali dello Shin Bet suggeriscano che l’allentamento delle restrizioni rappresenterebbe un pericolo molto ridotto.

24/2/2017

La Corte Suprema israeliana autorizza la distruzione della casa di Fadi Ahmad al-Qunbar, responsabile di un attacco. Si legalizza la punizione collettiva

La casa della famiglia al-Qunbar a Gerusalemme (Foto: Ma'an News)

La casa della famiglia al-Qunbar a Gerusalemme (Foto: Ma’an News)

Roma, 24 febbraio 2017, Nena News – Ieri la Corte Suprema israeliana ha rigettato il ricorso di una famiglia di Gerusalemme contro la demolizione della propria casa. L’abitazione, nel quartiere di Jabal al-Mukabbir, è di proprietà della famiglia di Fadi Ahmad al-Qunbar, giovane palestinese ed ex prigioniero politico ucciso dalle forze militari israeliani a gennaio dopo aver investito con l’automobile un gruppo di soldati, uccidendone quattro in una colonia.